lunedì 4 giugno 2012

io – sono – cristiano – bitossi!


quando vado girando in bicicletta non mi manca mai il lettore mp3 con la playlist giusta, e la fantasia. mentre pedalo mi carico col buon rock d’annata e dannato, ma per sopportare il caldo o il freddo e la fatica mi sparo dei viaggioni che a volte mi potreste vedere pedalare ghignando come un matto per le cazzate che mi invento.
il mio viaggione preferito ve lo svelo qua di seguito.

questa è la storia di un grande campione dello sport. il più grande di sempre. c’hanno fatto un sondaggio sul meglio atleta di sempre, hanno votato i giornalisti più autorevoli di tutte le testate e redazioni sportive planetarie e lui è arrivato primo. world best athlete of modern era. ma come sempre accade in siffatte situazioni di scelte di merito, questo riconoscimento ha suscitato non poche polemiche, a causa della condotta piuttosto dissoluta nella vita privata del nostro. in particolare ha lungamente piagnucolato il secondo arrivato nella speciale classifica, l’ex giocatore di calcio brasiliano edison annamo do rompimiento in arte fèfè. ma in verità la maggior parte degli ex e non ex atleti hanno riconosciuto che la classifica era sostanzialmente giusta.
avete già capito di chi si parla, del grande ciclista cristiano bitossi, vincitore di otto giri del mondo, 3 medaglie d’oro alle olimpiadi, nonché di svariate classiche tra cui quattro chieti-bastogne-chieti, cinque parigi-zola predosa, 3 cepagatti gold race ecc ecc.
ma che razza di matto che è stato cristiano b! non c’era giorno che non occupasse le prime pagine dei giornali, per non parlare degli articoli di cronaca rosa che spesso lo riguardavano o i reportage sui settimanali gossipari. quanti flirt, quante volte lo hanno paparazzato con la starlette di turno. ma a dirla bene questo suo vivere sulla corda dell’equilibrista  rappresentava invero una perenne fuga da un plotone che (ahimè) non lo lasciava mai. ‘chè cristiano b, zitto zitto, c’aveva un dolore che si portava dentro. il suo unico vero grande amore della vita tutta, loveofmylife si chiamava. di lei si avevano poche immagini, e lui non ne parlava mai. ma si capiva che stava male, tutto quel bere, tutte quella roba cattiva che assumeva a tempo indeterminato. ma questo non gli impediva di vincere. certo all’antidoping risultava sempre positivo ad un sacco di roba. roba che però non è che lo poteva aiutare in senso di prestazione sportiva, e quindi le vittorie gli venivano omologate. a chi gli rinfacciava che doveva restituire le medaglie, lui rispondeva che a causa dei suoi vizi gli si doveva piuttosto assegnare le gare non vinte. comunque i grattacapi più seri glieli creava il partito dell’ultradestra conservatrice. ‘sti qua non tolleravano che un atleta idolo dei giovani venisse sempre beccato in compagnia di rockstar (pit citysend degli what era suo grande amico e lo chiamava affettuosamente dummy), sovversivi esponenti della letteratura contro (come everest emiandovai, che avrebbe poi scritto un romanzo ispirandosi alla sua vita), donne dello spettacolo sposate con vecchi bacucchi dei salotti buoni, esponenti della malavita come il noto felino maniello della mafia del tronto. il culmine della provocazione lo raggiunse quando dopo la vittoria di una tappa del giro del mondo, la montevideo-alanno scalo, gli chiesero di quel nuovo sponsor che dietro alla schiena stava scritto in bell’evidenza, comprate la roba da xxxxx. è il mio pusher, disse ai microfoni. mi ha promesso roba gratis per un anno se gli faccio pubblicità. fu il finimondo. ne venne fuori un’interrogazione parlamentare. in sua difesa marlo cannella cominciò uno sciopero della fame. quando domandarono a cristiano cosa ne pensasse, lui disse dai marlo tieni duro. e se proprio stai per cedere, fatti due tagliatelle in bianco che la fame ti passa subito. ariapriti cielo. cannella votò con la destra la sfiducia al governo di romeo brodo, reo di avere fatto campagna elettorale in bicicletta cavalcando l’onda di entusiasmo che girava in quel tempo attorno al ciclismo. ma anche il nuovo governo di centrodestra ebbe le sue brave grane causa del buon cristiano b. andato come ospite nella trasmissione di grullo respa, il ministro delle pari opportunità sara safegna dasotodabrod gli fece notare che un’indagine del suo ministero rivelava che il 98% delle donne italiane non lo avrebbe lasciato uscire con la propria figlia. allora mi auguro che tua madre sia in quel 2%, visto cosa è successo prima nei camerini, chiosò cristiano b. una baraonda politica che costrinse il ministro alle dimissioni seduta stante in diretta. roba mai vista. pochi giorni dopo i due sarebbero poi stati fotografati mano nella mano all’uscita da un locale di ibiza.
ma di tutte queste cose cristiano bitossi non se ne curava. lui vinceva, viveva la sua vita al limite, e ogni tanto si ritirava in un posto sperduto dove aveva una piccola proprietà in mezzo alla campagna più sperduta. qua, lontano dalle strade in salita, dalle donnine, da amicizie discutibili, dalle luci della ribalta insomma, qua si fermava a pensare. che si dice che ancora oggi il disperato non si da pace nel tormentarsi nel pensiero di quella maledetta corsa che ha perso, la gara più importante, alla fine dei conti. quella che portava al cuore di loveofmylife. era arrivato, ai bei tempi, era arrivato. ma in queste competizioni non c’è traguardo, non c’è striscione d’arrivo. il cuore di chi ami lo devi meritare ogni attimo. ogni atomo. ogni maggese.
che formidabile campione che è stato. lo vedevi arrivare un uomo solo al comando, dopo km di fuga, mostrando platealmente un’espressione di ero fatica, con le mani alzate, puntando gli indici contro il cielo,  scandendo a megadecibel spavaldo ed arrogante
io – sono – cristiano – bitossi!

nessuno lo ha mai visto piangere. ma pare che gli capiti talvolta, la notte, da solo, col buio, nel freddo del suo letto

1 commento:

  1. ciao mirco
    ho riattivato ilblog ma un po diverso... ti lascio il link. musica anche li non ne manca mai ci mancherebbe ! su fb mi sono definitivamente levata ma sono su twitter se ti va www.twitter.com/ciranfagni
    ciao a presto spero cecilia

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