quando
vado girando in bicicletta non mi manca mai il lettore mp3 con la playlist
giusta, e la fantasia. mentre pedalo mi carico col buon rock d’annata e dannato,
ma per sopportare il caldo o il freddo e la fatica mi sparo dei viaggioni che a
volte mi potreste vedere pedalare ghignando come un matto per le cazzate che mi
invento.
il
mio viaggione preferito ve lo svelo qua di seguito.
questa
è la storia di un grande campione dello sport. il più grande di sempre. c’hanno
fatto un sondaggio sul meglio atleta di sempre, hanno votato i giornalisti più
autorevoli di tutte le testate e redazioni sportive planetarie e lui è arrivato
primo. world best athlete of modern era. ma come sempre accade in siffatte
situazioni di scelte di merito, questo riconoscimento ha suscitato non poche
polemiche, a causa della condotta piuttosto dissoluta nella vita privata del
nostro. in particolare ha lungamente piagnucolato il secondo arrivato nella
speciale classifica, l’ex giocatore di calcio brasiliano edison annamo do
rompimiento in arte fèfè. ma in verità la maggior parte degli ex e non ex atleti
hanno riconosciuto che la classifica era sostanzialmente giusta.
avete
già capito di chi si parla, del grande ciclista cristiano bitossi, vincitore di
otto giri del mondo, 3 medaglie d’oro alle olimpiadi, nonché di svariate
classiche tra cui quattro chieti-bastogne-chieti, cinque parigi-zola predosa, 3
cepagatti gold race ecc ecc.
ma
che razza di matto che è stato cristiano b! non c’era giorno che non occupasse
le prime pagine dei giornali, per non parlare degli articoli di cronaca rosa
che spesso lo riguardavano o i reportage sui settimanali gossipari. quanti
flirt, quante volte lo hanno paparazzato con la starlette di turno. ma a dirla
bene questo suo vivere sulla corda dell’equilibrista rappresentava invero una perenne fuga da un
plotone che (ahimè) non lo lasciava mai. ‘chè cristiano b, zitto zitto, c’aveva
un dolore che si portava dentro. il suo unico vero grande amore della vita
tutta, loveofmylife si chiamava. di lei si avevano poche immagini, e lui non ne
parlava mai. ma si capiva che stava male, tutto quel bere, tutte quella roba
cattiva che assumeva a tempo indeterminato. ma questo non gli impediva di
vincere. certo all’antidoping risultava sempre positivo ad un sacco di roba.
roba che però non è che lo poteva aiutare in senso di prestazione sportiva, e
quindi le vittorie gli venivano omologate. a chi gli rinfacciava che doveva
restituire le medaglie, lui rispondeva che a causa dei suoi vizi gli si doveva
piuttosto assegnare le gare non vinte. comunque i grattacapi più seri glieli creava
il partito dell’ultradestra conservatrice. ‘sti qua non tolleravano che un
atleta idolo dei giovani venisse sempre beccato in compagnia di rockstar (pit
citysend degli what era suo grande amico e lo chiamava affettuosamente dummy), sovversivi
esponenti della letteratura contro (come everest emiandovai, che avrebbe poi
scritto un romanzo ispirandosi alla sua vita), donne dello spettacolo sposate con
vecchi bacucchi dei salotti buoni, esponenti della malavita come il noto felino
maniello della mafia del tronto. il culmine della provocazione lo raggiunse
quando dopo la vittoria di una tappa del giro del mondo, la montevideo-alanno
scalo, gli chiesero di quel nuovo sponsor che dietro alla schiena stava scritto
in bell’evidenza, comprate la roba da xxxxx. è il mio pusher, disse ai microfoni. mi ha promesso roba gratis per un anno se gli faccio pubblicità. fu
il finimondo. ne venne fuori un’interrogazione parlamentare. in sua difesa
marlo cannella cominciò uno sciopero della fame. quando domandarono a cristiano
cosa ne pensasse, lui disse dai marlo
tieni duro. e se proprio stai per cedere, fatti due tagliatelle in bianco che
la fame ti passa subito. ariapriti cielo. cannella votò con la destra la
sfiducia al governo di romeo brodo, reo di avere fatto campagna elettorale in
bicicletta cavalcando l’onda di entusiasmo che girava in quel tempo attorno al
ciclismo. ma anche il nuovo governo di centrodestra ebbe le sue brave grane
causa del buon cristiano b. andato come ospite nella trasmissione di grullo
respa, il ministro delle pari opportunità sara safegna dasotodabrod gli fece
notare che un’indagine del suo ministero rivelava che il 98% delle donne
italiane non lo avrebbe lasciato uscire con la propria figlia. allora mi auguro che tua madre sia in quel 2%,
visto cosa è successo prima nei camerini, chiosò cristiano b. una baraonda
politica che costrinse il ministro alle dimissioni seduta stante in diretta.
roba mai vista. pochi giorni dopo i due sarebbero poi stati fotografati mano
nella mano all’uscita da un locale di ibiza.
ma
di tutte queste cose cristiano bitossi non se ne curava. lui vinceva, viveva la
sua vita al limite, e ogni tanto si ritirava in un posto sperduto dove aveva
una piccola proprietà in mezzo alla campagna più sperduta. qua, lontano dalle
strade in salita, dalle donnine, da amicizie discutibili, dalle luci della
ribalta insomma, qua si fermava a pensare. che si dice che ancora oggi il
disperato non si da pace nel tormentarsi nel pensiero di quella maledetta corsa
che ha perso, la gara più importante, alla fine dei conti. quella che portava
al cuore di loveofmylife. era arrivato, ai bei tempi, era arrivato. ma in
queste competizioni non c’è traguardo, non c’è striscione d’arrivo. il cuore di
chi ami lo devi meritare ogni attimo. ogni atomo. ogni maggese.
che
formidabile campione che è stato. lo vedevi arrivare un uomo solo al comando,
dopo km di fuga, mostrando platealmente un’espressione di ero fatica, con le
mani alzate, puntando gli indici contro il cielo, scandendo a megadecibel spavaldo ed arrogante
io
– sono – cristiano – bitossi!
nessuno
lo ha mai visto piangere. ma pare che gli capiti talvolta, la notte, da solo, col
buio, nel freddo del suo letto
ciao mirco
RispondiEliminaho riattivato ilblog ma un po diverso... ti lascio il link. musica anche li non ne manca mai ci mancherebbe ! su fb mi sono definitivamente levata ma sono su twitter se ti va www.twitter.com/ciranfagni
ciao a presto spero cecilia