lunedì 9 aprile 2012

raviolo tenue


durante il solito percorso che calpesto come un abebe bikila un po’ più alto e rock, percorso che non saprei quantificare in termini di spazio, posso dirvi che ci metto un’ora e ¾, ecco, poco oltre la metà della fatica, tornando su per la strada di canosa, ecco che sento che nelle budella parte una macarena di quelle pese. insomma, lo squaraus. pesissimo. minchia, e mo? vabbò, tengo duro, resisti uomo resisti, non ce la faccio, prendo per i campi, mo corro in mezzo ai campi e svuoto il concime, sai che raccolto oh. ma se poi.. fammi vedere dietro… ma se poi oh metti che arriva culodipiombo ispettore callaghan, o passa miss codadicavallo, o addirittura loveofmylife.. naaa, niente devo resistere. quanto manca? manca un tot. corri uomo corri. oh oh cavallo oh oh cavallo oh oooohh.. resisti, pensa a qualcosa, canta quel che ti passa l’emmepìtrè, pensa a qualcosa, a lei, no a lei no dai ti stai cagando addosso puoi mai pensare a lei mentre ti stai per cagare addosso!
vabbò, penso a una storia così mi distraggo un po’ e siccome son molto lontano le chiappe mi stringerò… dunque, immagina che sei sulla bici, di ritorno da passo lanciano..

scendo lesto lesto dalla bici dopo 4 ore di discese ardite e di risalite, spalanco come un cowboy la porta vetro e i campanellini annunciano la mia entrata maraglia. dopo pochi secondi mister raviolo sbuca da dietro la tenda scorrevole e mi accoglie con un sorriso
salve, mi perdoni per la miiiis eh eh eh.. fa mica in tempo a farmi 30 ravioli? diciamo che..
guardo l’ora sull’orologio appeso al muro in fronte a me, sono le 12 e ¼
diciamo che sono qua per circa l’una. va ancora bene?
sì, come no
ok. ci vediamo all’una meno un minuto
ok
ok. volo. a tra poco. a l’una meno un minuto
a tra poco. cià
pedalo verso casa fortissimo, mi doccio velocissimo, mi vesto alla cazzo, e schizzo in macchina giù verso mister raviolo. l’una meno cinque, perfettamente in tempo, posso anche rallentare, certo ci sono gli who alla radio e mi viene da andare a manettaaaahh!!
paletta
noooo... minchia, sig tenente. o maresciallo. ahbbò, son più di vent’anni che ho fatto il militare
‘ggiornooo.. patente e libretto…
uhmpf. ecco..
guarda i documenti. alterna occhiate alle carte e al me che non sono sceso. vado di fretta vado di fretta…
l’una meno quattro
mirco valdo... è lei?
no. io sono paul mccartney..
prego?
no vabbò dai scherzavo sì sono io.. mirco valdo, intendo
ha voglia di scherzare lei?
no no ci mancherebbe, è che sono di fretta, tra tre minuti mi chiude il forno, devo ritirare i ravioli…
infatti andava un po’ spedito, eh..
capirai. manco fossi stato sulla bici…
senta, ma lei è di qua?
yep! alanno. sono di alanno
mi scruta perplesso
sono dodici anni che vivo qua, eh
io non l’ho mi vista…
sono un bravo ragazzo…
uhmm.. aspetti qua
va dal collega che se ne sta smaronato appoggiato alla volante, se ne entra in macchina e comincia a dettare i cazzi miei dentro ad un bagaglio che sembra quei microfoni anni ’50, tipo c’hai presente nick kamen che canta loving you has made me e poi socmel non me la ricordo più
l’una. l’una e uno, l’una e due, l’una e tre…
scendo dalla opelcorsa, mi avvicino all’auto lampeggiata, tutto mi sembra così statico, mi viene l’ansia
scusi.. scusi, visto che va un po’ per le lunghe, posso fare mica una telefonata..?
ma certo che può
grazie. sa, tra poco mi chiude il forno, se già non ha chiuso, e c’ho da ritirare 30 rav
ma chiami chi le pare…
ok ok. scusi, c’ho l’ansia, è che il fornaio mi aspetta, mi ha fatto i ravioli, magari poi pensa che gli ho tirato il pacco.. ok, aspetto alla mia macchina
torna dopo ben cinque minuti che son parsi una tortura cinese
ecco i suoi documenti, arrivederci e buona giornata
grazie a lei. scusi eh, vado di fretta che il fornaio mi lincia.. oh poi fretta.. ai cinquanta, si intende eh
arrivederci
arrivederci
arrivo trafelato da mister raviolo, prendo i ravioli al volo, pago al volo, riparto per casa e nel tragitto inverso e i pullotti se ne sono già iti
uau! ho fatto in tempo
coi ravioli

col caccarone, se ho fatto in tempo, non ve lo racconto però
è un’altra storia, questa

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