mercoledì 25 aprile 2012

dipinti di blu



correre per le strade del paese con i fab four agli auricolari
l’album doppio senza nome, revolver, e inevitabilmente perdersi nel profumo di quel sole, di quel marzo, di quel novanta, di come ancora e sempre noi due sui cinquantini la mattina tardi, considerando sull’eventualità del che ne sarebbe stato se magari quella volta in via risorgimento ti baciavo
(ma gli dèi che tiravano i fili dei nostri destini tatuarono un altro finale, e poi più in là si sarebbe chiuso il sipario)
ma per questa un'altra again serata sgorbia vorrei avere di più che contentarmi di ritrovare il cavatappi per aprire le porte di un transitorio surrogato di paradiso
per questa sera vorrei che arrivassi tu, beby lemonade, e prendendomi per mano, vorrei che prendendomi la mano ci soffiassimo via, per andare lontano, lontano, lassù, lontano dove il cielo è più blu, dipinto di blu, come facevamo in quel tempo quando sembrava dovessimo diventare rame e zinco nell’ottone
ma ‘stavolta senza tornare mai
sei per sempre parte di me


2 commenti:

  1. caro mirco..
    ti leggo e mi strazio..come si fa ? ..io ti capisco perche anche se i miei uno sonon in realta degli uni ,ma anche degli unni volendo (dato la barbarie di solito con cui se ne vanno almeno all inizio),in quel momento sono proprio quello e per tanto sono proprio quello.sicche nessuno ti capisce come me..ma come si fa..si dimentica un po ..è necessario dimenticare un po.. e te lo dice una che se hai letto di recente il blog sta nel melstromm..per non dire che sto da cani che per ora ricordo anche troppo..non fo che parlare di memoria ,sicche come fo a dire di dimenticare..pero è l unica.come sempre ti dico ti fa onore tutto questo anche perche scrivi cosi bene..che si capisce tutto ..ti sono solidale !

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