venerdì 5 ottobre 2012

tre di tre



uno. il bambino tra gli uno e i due si regge in piedi dentro al carrello spinto dalla mamma quando rivolto al nostro povero cristiano bitossi comincia a berciare versi di difficile lettura ma che nel tono ringhioso del pargolozzo non lasciano adito a diverse interpretazioni che non siano rabbia e disprezzo. “michele, ma cosa dici, smettila michele smettila”. “lasci fare, signora” stempera il buon bitossi. “lasci fare. non ho capito, vabbò. ma quel che ha detto, quale che sia, beh si fidi, me lo merito tutto”.
 
due. alla cassa. sopraggiunge dietro uno sulla mezza età. dall’aspetto senza infamia e senza loden. ha solo una boccia di latte, bonalè. cristiano, col carrello pieno di bocce di vino, cibo per cani e un’orata di otto etti che freud ci ballerebbe il meneito, gli dice “prego, ha solo quello, passi pure”. “ no grazie, davvero, faccia pure lei. io non ho fretta” e fa uno smorfia di uno a culo col mondo che non ha fretta per davvero. “ha detto una cosa bellissima” ribatte cristiano, con un tono che racconta di mille rimpianti di altri anni addietro, di altre glorie, di altre storie, di un altro universo. di un’altra università.

tre. è già ora di benza-self-service quando decide che è meglio se si ferma ora dal benzinaro giù ad alanno scalo a far broda, così domattina mette la sveglia cinque minuti dopo, eh. si ferma un tale all’altro lato degli erogatori che sventolando una banconota gli chiede con un italiano stentato “aiutate. no italiano. dis euro. aiutate”.”diesel?” “daaa... diesel” cristiano prende i dieci euro e si muove con un agio  che sembra quasi che da bambino sognava di fare il benzinaio. gli fa broda e prima di congedarlo gli chiede “di dove sei?” l’altro scuote la testa. “diiii doveee seiiii.. where are you from?” “bulgària” “ah! bulgarìa! grande! stoichkov!” “daaaaa...” il daaaa finale lo dice con un tono scocciato però, dandogli le spalle.

casasua. il cellulare annuncia un sms. è la tipetta carina con cui esce da un po’ ma non si quaglia. è da una settimana che non hanno più contatti.
“ho poco credito. chiamami”
cristiano digita di rimando
“anch’io”
la verità è che è troppo concentrato sul da farsi nell’affrontare il barbecue tomba dell’oratona, non vuole frivole distrazioni.
cristiano bitossi butta il cellulare sul divano, si avventa su una boccia di primitivo, avvita avidamente il tirabusoni nel turacciolo con la prima di una serie di dianablù tra i denti.
fuori la carbonella comincia a prendere. il cane tommy abbaia di dafault. non è stata una gran giornata. di buono c’è che per la prima volta ha parlato con un bulgaro. chissà cosa ci faceva un bulgaro ad alanno. forse cercava hristo stoichkov. magari gli deve della pilla. vai mai a sapere le cose, te.

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