uno. il bambino tra gli uno e
i due si regge in piedi dentro al carrello spinto dalla mamma quando rivolto al
nostro povero cristiano bitossi comincia a berciare versi di difficile lettura
ma che nel tono ringhioso del pargolozzo non lasciano adito a diverse
interpretazioni che non siano rabbia e disprezzo. “michele, ma cosa dici,
smettila michele smettila”. “lasci fare, signora” stempera il buon bitossi.
“lasci fare. non ho capito, vabbò. ma quel che ha detto, quale che sia, beh si
fidi, me lo merito tutto”.
tre. è già ora di benza-self-service
quando decide che è meglio se si ferma ora dal benzinaro giù ad alanno scalo a
far broda, così domattina mette la sveglia cinque minuti dopo, eh. si ferma un
tale all’altro lato degli erogatori che sventolando una banconota gli chiede con
un italiano stentato “aiutate. no italiano. dis euro. aiutate”.”diesel?”
“daaa... diesel” cristiano prende i dieci euro e si muove con un agio che sembra quasi che da bambino sognava di
fare il benzinaio. gli fa broda e prima di congedarlo gli chiede “di dove sei?”
l’altro scuote la testa. “diiii doveee seiiii.. where are you from?” “bulgària”
“ah! bulgarìa! grande! stoichkov!” “daaaaa...” il daaaa finale lo dice con un
tono scocciato però, dandogli le spalle.
casasua. il cellulare
annuncia un sms. è la tipetta carina con cui esce da un po’ ma non si quaglia.
è da una settimana che non hanno più contatti.
“ho poco credito. chiamami” cristiano digita di rimando
“anch’io”
la verità è che è troppo concentrato sul da farsi nell’affrontare il barbecue tomba dell’oratona, non vuole frivole distrazioni.
cristiano bitossi butta il cellulare sul divano, si avventa su una boccia di primitivo, avvita avidamente il tirabusoni nel turacciolo con la prima di una serie di dianablù tra i denti.
fuori la carbonella comincia a prendere. il cane tommy abbaia di dafault. non è stata una gran giornata. di buono c’è che per la prima volta ha parlato con un bulgaro. chissà cosa ci faceva un bulgaro ad alanno. forse cercava hristo stoichkov. magari gli deve della pilla. vai mai a sapere le cose, te.
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