mercoledì 16 maggio 2012

io vorrei tornare indietro


l’altra notte, come sempre, non dormivo. io non dormo. io non dormo, la notte. gocce di rimpianti a regolari intervalli di tempo cadenzati martellavano i miei neurotrasmettitori.
tornare indietro, tornare indietro, tornare indietro, io vorrei tornare indietro. lo penso spesso, che vorrei tornare indietro. sì, tornare indietro. ma quanto? ripartire sì. ma da dove? da quando?
novembre 1995, esame di chimica degli eterocicli aromatici. preparato, sono molto preparato. ne so a pacchi. alla prof benati sto sul cazzo, sto lavorando alla tesi nel dipartimento di chimica organica a. mangini, mi vesto strano, c’ho uno strano taglio di capelli, porto occhiali vistosi vintage, sono innamorato pazzo di bebylemonade e ci vediamo clandestini ma manco ci baciamo, sono alto magro e cammino curvo fintoscazzato tipo i green day nel video when i come around. bel pezzo. bel video. mi sono accorto da subito che le sto sul cazzo, alla prof  benati. c’ho 25 anni e sono sempre arrabbiato. con chi, con cosa, non lo so. sono arrabbiato e basta.
l’esame va alla grande, e tra domande e risposte la prof si ammorbidisce, la sua ostilità diventa cordiale confronto, finiamo il colloquio col sorriso, anche dopo una mia piccola sbavatura finale.
come faccio.. come faccio accidenti. vorrei tanto darle la lode, ma no, non posso, come mi dispiace, come posso fare, lei meriterebbe la lode, maaaa…
sembra tormentarsi come una madre.
ecco, facciamo così, le do trenta, le do trenta e si prenda (indica un coso pieno di caramelle) una caramella. le do trenta e una caramella!
grazie prof, mentre scelgo quella gialla al limone, per me è anche meglio così, sa?
accidenti..accidenti, lei doveva prendere la lode, ma non posso..
nessuno ha mai preso trenta e una caramella, penso. sono davvero più contento così.
ecco, se potessi tornare indietro, schiaccierei il tasto rewind fino nell’istante della caramella, e ripartirei da lì.
che in quel tempo, in quel tempo che avevo una pelle splendida, davvero la preferivo alla lode quella caramella. che così c’ho una storiella buffa da racconatare, pensavo. e adesso l’ho raccontata. da lì, da quell’esame, da quella rabbia, da quel cuore matto, da lì io ripartirei.
un giorno, ve ne dirò un’altra. di novella. ho dita pigre, ahimè, ma abili e veloci all’occorrenza. verrà anche quel tempo.

io non dormo. io non dormo la notte. e tu? sì, tu. come dormi? come dormi, la notte?

1 commento:

  1. e chi dorme? chi dorme la notte ..io? ecco io no..come ti capisco.non faccio altro che dirti come ti capisco..il tuo esam mi ricorda uno mio di struttura della materia bella palla non c è che dire e il prof che mi dice ma come mi dispiace di non darle lalode lei è quella di questa sessione che l avrebbe meritata di piu ma..io volevo dargliela ma il mio collega voleva darla ddirittura 29 e allora ci siam messi d accordo solo su 30..ma per me lei la meritva sa ? come ti capisco..quanto ti capisco.tornare indietro quante volte avrei voluto farlo ,quante ripartenze avrei voluto..di tutte le persone che ho avuto modo di incontrare qua sopra ,sicuramente tu sei quello che mi somiglia di piu.si lo so cosa starai pensando qui non ci si puo conoscere davvero..ma tu sai coem la penso io un po è vero e un po no perche a volte sapendo che rimarremo distanti si finisce per aprirsi di piu e siccome non è una sporadica volta che ci si rincontra ,alla fine si dicono cose che forse a persone piu vicine non diremmo o diremo mai..ecco ,pur rimanendo in questa logica e in questo ambiente di sicuro tu sei al maschile quello che mi somiglia di piu ,in tutto..tranne come ti ho detto che i miei uni sono piu d uno ma non importaperche si tratta sempre di questuoni di peso per me..e quindi io ti capisco.chi dorme la notte mirco? io di certo no ,io veglio come te e dormo solo quando sono sfinita..e un po si deve dormire per forza..e con questo non ti saro stata di nessun aiuto come al solito slo acome al solito ti diro io ti capisco ,io pure non dormo..

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